Un Paese e due anime: il Portogallo
Non siamo quei tipi di viaggiatori che pretendono di sapere tutto di un luogo che visitano. Questo è certo. Una cosa però abbiamo colto del Portogallo: la sua anima. Quando esploriamo un luogo ci piace immergerci completamente nella sua vita. Credo che questo aspetto si capisca, così le persone possono subito comprendere se è un viaggio da farsi o meno.
Vi chiederete allora: questa anima del Portogallo com’è?
La prima cosa che colpisce di questa magnifica Nazione sono i colori. Le maioliche blu che adornano la Stazione di Sao Bento o la chiesa di San Idelfonso come tanti altri monumenti. Il castello super colorato di Sintra, immerso nella nebbia che pare uscito da una fiaba di Walt Disney. Il dorato del Palacio da Bolsa, con i suoi stemmi nazionali e i suoi lampadari imponenti. I tram gialli e i taxi verdi e neri. Potremmo continuare per ore a descrivere i colori del Portogallo. Ma è finito il suo fascino? Non ancora.
Dall’altro lato invece, mentre si cammina per un vicolo di Lisbona, si può ascoltare il fado che risuona in ogni anfratto, una musica dolce e malinconica. Intanto, sul fiume Douro, il tramonto scende e regala spettacolari sfumature rosa e blu. La Saudade portoghese colpisce come un pugno ma ti trasporta in un oceano di emozioni.
Nell’Algarve infatti, potrete fare surf e dimenticare ogni segno di civiltà, lasciarvi accarezzare solo dalle onde, sfidarle. Al Nord invece, potrete sedervi a sorseggiare un prezioso calice di vino Porto, dolce e forte allo stesso tempo, riscaldandovi mentre ammirate la verdeggiante distesa di vigneti che brulicano in questa regione.
In lontananza, sentirete il suono profondo e lungo di un faro, il punto più occidentale d’Europa, che tra la nebbia e le sue coste alte e frastagliate vi richiama. Perderete il vostro sguardo cercando di cogliere l’infinita distesa di acqua davanti a voi e provando a ripensare che quello sguardo lo avranno avuto in migliaia. Tutti coloro, ovvero, che salparono per conquistare nuove Terre, come Enrico il conquistatore.
“Oh mare salato, quanto del tuo sale sono lacrime del Portogallo.”
Fernando Pessoa
